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Recensione di Domenico Asmone

Posted by on 28 Giugno 2011

Per definire il cimento artistico di Yuri Biagini occorre sincerarsi delle motivazioni che lo spingono a creare: il tutto origina in nuce da una ferma e decisa convinzione che alimenta la passione, da un invalso piacere di sfogare attraverso la tela il proprio esiziale moto creativo. Non un pedissequo accademico perpetuarsi di sensazioni, dunque, ma un libero afflato primigenio scevro da condizionamenti. Il suo primo maestro, a cui Yuri  orgogliosamente  riconduce i suoi primi passi – l’artista aglianese Paolo Palandri –  è granitico esempio di libertà espressiva. Per questo, oggi, Yuri può vantare una lunga serie di esperienze tematiche e stilistiche, discrasiche attenzioni  all’oggettivo tentativo di affermare una propria naturale e autonoma dimensione artistica. Tuttavia egli non si rassegna all’inverecondia dominante di molta parte del mondo artistico contemporaneo circostante. Apre la sua arte a noi con timida ma ferma esibizione, corrispondendoci un sincero ed irrefrenabile pathos che alimenta e rinvigorisce ogni sua tela. E’ lo spirito che egli ha sempre profuso anche nelle prime partecipazioni alle estemporanee, una sorta di “practice” accelerato per molti pittori che intendono lasciare il dilettantismo per nuovi e più eccitanti approdi. Ecco che oltre i suoi primi paesaggi, inscrivibili in un più ortodosso vedutismo toscano, oltre le sue prime captazioni figurali, ove le raffigurazioni etniche, umane e animali, avevano la loro giusta e puntuale giustificazione nel continuo apprendimento, oltre gli studi e le prove di scuola, fino a sconfinare in alcuni realistici dipinti con l’aerografo, giungiamo a prove d’autore, a mio avviso le più significative, ove il colore decide la  forma e la forma giustifica il colore: sono le opere che io definisco di “ collimazione morfo-cromatica”. In queste opere il segno gestuale della spatola, che muove il colore a volte aggiunto a volte asportato, compone ordinatamente segno e colore, descrivendo forme ondulate in passaggi cromatici tonali giustapposti con delicatezza e armonia. Episodi di glauche lattescenti ondulazioni si rincorrono nella tela, conducendo l’attenzione visiva sempre in un punto, il fulcro, il fuoco della composizione, equilibrio.  A queste opere Yuri è arrivato dopo alcuni anni di serio apprendimento, e le stesse opere, seppur rappresentando un punto di arrivo significativo, sono senz’altro il punto di partenza per  nuove stimolanti esperienze, che sicuramente l’artista saprà proporci nel prossimo futuro.

Domenico Asmone

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