browser icon
You are using an insecure version of your web browser. Please update your browser!
Using an outdated browser makes your computer unsafe. For a safer, faster, more enjoyable user experience, please update your browser today or try a newer browser.

Recensione Vincenzo Cignarale

Posted by on 24 Ottobre 2013

L’astrattismo , proprio per le sue caratteristiche di spontaneità ed immediatezza  creativa ,non  può  essere  costretto in precisi canoni , ma è anzi, espressione di assoluta  libertà costruttiva. Perciò richiede, da parte  di chi osserva ,altrettanta immediatezza nel recepimento ,concedendo peraltro,  una  certa libertà interpretativa. Certamente  richiede pure una certa sensibilità e preparazione artistica del fruitore ,che ,in quel  momento, non è più soggetto passivo a cui è destinata l’opera , ma diviene anche lui, nella sua interpretazione ,partecipe all’opera stessa, in uno strano rapporto di complicità con l’artista. Se ciò può sembrare fin troppo logico per essere ripetuto, ho voluto ricordarlo solo per giustificare il groviglio di emozioni  che le opere di Yuri Biagini  possono suscitare in chi, anche non possedendo  completamente  le chiavi di decodificazioni, si pone in osservazione. Qui l’opera non vive più soltanto in funzione dei suoi elementi  costitutivi e della distribuzione del colore, bensì  anche in relazione all’ indovinato , e direi  quasi scultoreo  e dinamico, equilibrio della composizione, che si avvale di apporti descrittivi concreti ( spirali, elementi  materici ,squarci , dissolvenze ) per esprimere idee che possono rappresentare  caos  e dissoluzioni. Quindi  non pittura di maniera che nel disordine cerca soltanto effetti effimeri , ma oserei  dire costruzione , sovrapposizioni , accostamenti , che tendono piuttosto a creare , dalle masse , un certo ordine espressivo. E nemmeno il colore diviene pretesto per  suscitare sensazioni  o vibrazioni puramente emotive ma assume una precisa funzione di carattere descrittivo , tendente ad evocare atmosfere particolari , direi crepuscolari. Segno e colore che si integrano in un apparente disordine         , in esplosioni ed implosioni , che permettono sempre di ricostruire moduli espressivi aventi  un nesso logico, con contrasti pacati che si incontrano e si intersecano in delicate sfumature. Una pittura che, oltre alla ricerca di contenuti più evoluti esprime anche la rara sensibilità dell’artista che ne è autore.                                                                                                                                                                                                                                                                                                 Pink House, aprile 2013                                                                                                                                                                                                        Vincenzo Cignarale

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *